Auto elettriche neopatentati. Novità

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2022: rimossi i limiti di potenza per le auto elettriche per neopatentati

Mi chiedo se sia giusto, permettere ad un neopatentato, di guidare un auto elettrica molto potente e dalla spinta poderosa. È vero, l’ambiente va tutelato, le emissioni di CO2 vanno abbattute e l’acquisto di veicoli a basse emissioni, va incoraggiato, ma anche la sicurezza è importante. Ogni anno, ci sono oltre 3.000 morti in Italia a causa di incidenti stradali. Il dato è costante da diversi anni! Mi sarei aspettato dal governo, i tanto attesi corsi di guida sicura obbligatori, come ormai da tempo ci sono in tanti paesi, vedi l’Austria, ad esempio. Invece cosa abbiamo? La rimozione del limite di potenza massima, per consentire l’acquisto di molti modelli prestazionali, di auto elettriche per neopatentati. Davvero deludente…

Cosa cambia col decreto infrastrutture

Come tutti sanno, i neopatentati, ormai dal lontano 2011, non possono guidare per il primo anno dal conseguimento della licenza di guida, tutte le auto, ma solo quelle che rispondono al criterio della potenza specifica riferita alla tara, ovvero 55 kW/t. Oltre a questo limite, c’è anche quello della potenza massima, che non deve essere superiore a 70 kW (95 CV).

Col decreto infrastrutture e in particolare, con una circolare del 7 settembre scorso, il Viminale, si è espresso sul tema: auto elettriche neopatentati. Nello specifico, solo per la conduzione di auto elettriche, viene innalzato il rapporto, potenza/peso a 65 kW/t.

Ma non finisce qui! Infatti, nella circolare è specificato che oltre all’innalzamento del rapporto peso potenza a 65 kW/t, viene anche rimosso il limite generico della potenza massima del motore.

Auto elettriche neopatentati, potentissime!

Ebbene si, i neopatentati, potranno guidare auto elettriche molto potenti, con accelerazioni da supercar! Tutto ciò, grazie alla rimozione del limite della potenza massima e rimanendo all’interno del rapporto peso potenza di 65 kW/t. Come è possibile?

La normativa di omologazione ECE R85, fa una distinzione tra la potenza netta e la potenza massima su 30 minuti, dei gruppi motopropulsori elettrici. Cosa significa?

In un’auto con motore endotermico, la potenza massima del motore, coincide col valore ottenuto in fase di omologazione e quindi col valore riportato sul libretto di circolazione. In un’auto elettrica, il discorso è un po’ diverso. Un motore elettrico, ha delle prestazioni, che dipendono, si, dalla potenza del motore stesso, ma anche dalla batteria che lo alimenta.

Un’auto elettrica, non può viaggiare alla massima potenza (potenza di picco), per un lunghissimo periodo e proprio per questo, la normativa di omologazione ECE R85, definisce la potenza netta massima, non quella di picco, ma quella media, erogata in circa 30 minuti. Ne consegue, che, sul libretto di circolazione, la potenza indicata, sarà quella media erogata in 30 minuti, appunto. Quindi più bassa di quella di picco del motore elettrico. Tutto ciò, permette ad un neopatentato, di smarcare la legge e di guidare sin da subito auto elettriche sportive.

Esempio di calcolo

Consideriamo un’auto elettrica che pesa 2 tonnellate (2.000 kg), con una potenza di picco del motore, di 221 kW (300 CV). Nel libretto di circolazione, come detto prima, non sarà riportata la potenza di picco (221 kW), ma la potenza netta massima erogata in media in 30 minuti, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 kW. Il rapporto potenza/peso, sarà: 50 kW/t (100 kW*1 t/2 t), ampiamente sotto il valore imposto dalla legge.

Conclusioni

Non ho nulla contro le auto elettriche, anzi. Guidarle è un piacere immenso, sia per il confort che per le prestazioni entusiasmanti, date dalle caratteristiche dei motori elettrici: coppia abbondante in tutto l’arco di funzionamento e tanta potenza! Poi, sono ecologiche.

Vorrei fare però una riflessione, che mi suggerisce il paradosso di questa legge. Ha senso permettere ad un neofita della guida, di guidare un’auto elettrica da 300 CV o anche molti di più e non permettergli la guida di un’auto tradizionale, con 100 CV? Direi proprio di no. Il motivo è semplice. Anche se tutte le auto in commercio ormai sono sicurissime, termiche o elettriche che siano, gestire la dinamica di guida di un auto elettrica, può risultare più difficile della gestione di un veicolo tradizionale.

Un’auto elettrica vanta accelerazioni brucianti, che permettono di coprire gli spazi, in molto meno tempo, rispetto ad un veicolo con motore endotermico. Poi c’è la non secondaria problematica delle masse in gioco, dovute alle batterie, che pesano diversi quintali, che, seppur in un contesto di basso baricentro, rendono in taluni casi la guida più impegnativa, a causa delle inerzie in gioco. Ai posteri l’ardua sentenza.