I diversi tipi di cambio automatico: le differenze

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Quanti tipi di cambio automatico esistono

In quest’articolo, vedremo i diversi tipi di cambio automatico che esistono, fermo restando, che, il cambio automatico per antonomasia è quello con convertitore di coppia

Tutte le auto che cambiano marcia da sole e che non hanno il pedale della frizione, si dice erroneamente, che hanno il cambio automatico, ma in realtà, non è proprio così, infatti esistono anche i cosiddetti cambi robotizzati. Di seguito l’approfondimento sul tema. Buona lettura!

Cambio automatico con convertitore di coppia

Il cambio automatico con convertitore di coppia è il cambio automatico per eccellenza. La trasmissione automatica è un sistema di trasmissione idraulico che ha la funzione di trasmettere automaticamente la potenza, dal motore all’albero di trasmissione. Questo, contrariamente a quanto avviene con un’auto dotata di cambio meccanico/manuale, che si avvale di una frizione che si attacca al volano, avviene grazie ad un convertitore di coppia idraulico, che si comporta come un sistema frizione/cambio automatico in cui l’olio la fa da padrone.

Nelle auto con cambio automatico, non c’è il pedale della frizione ed al posto della leva del cambio, c’è un selettore con delle lettere: P, R, N, D.

  • P è la funzione parcheggio, ovvero impedisce all’auto di muoversi quando l’auto è parcheggiata col motore spento, ma se il motore è acceso è come un folle, in quanto non c’è collegamento tra il motore e le ruote, ma anche in questo caso rimane ferma anche se si è su una strada in discesa
  • R è la funzione retromarcia
  • N è la funzione folle, come il folle di un’auto con cambio manuale
  • D è la funzione drive, ovvero di marcia in avanti, che una volta inserita, permette alla vettura di cambiare marcia automaticamente

Cambio automatico con convertitore di coppia

Cambio automatico CVT

CVT è l’acronimo di “Contnuously Variable Trasmission ed è una trasmissione particolare automatica, che si basa sulla variazione continua del rapporto. Si, proprio come uno scooter! Chiaramente il CVT di un’auto è più sofisticato di quello di uno scooter e c’è molta elettronica di gestione. Come funziona?

La tipologia più comune di cambio CVT  è quella a puleggia. Il funzionamento del cambio è affidato a due pulegge, una detta “motrice” e l’altra detta “condotta”, collegate tra loro da una cinghia o da una catena particolare, che devono essere molto resistenti.

I diametri delle due pulegge di cui sopra, sono variabili, grazie al fatto di essere costituite da due tronchi di cono (sezione a V), che si possono muovere lungo l’asse. La variabilità del diametro delle pulegge, determina infiniti cambi di marcia, consentiti appunto dal rapporto tra i due diametri. Tuttavia grazie all’elettronica è possibile selezionare manualmente (con paddle dietro al volante o tramite la leva sul tunnel) un numero di marce prestabilito dal costruttore, quando il guidatore ha voglia di usare il cambio in modalità semiautomatica.

Funzionamento cambio automatico CVT

Cambio robotizzato

Il cambio robotizzato si usa come un cambio automatico qualsiasi, infatti nella vettura che ne è provvista, non troviamo il pedale della frizione ed al posto della leva del cambio c’è un selettore con le quattro lettere P, R, N, D.

Le differenze rispetto ad un cambio automatico tradizionale, sono tante e di natura tecnica.

Innanzitutto ci sono una o due frizioni, (nel caso di cambio robotizzato a doppia frizione, es. DSG del gruppo Vw) azionate automaticamente. Quindi il cambio di marcia avviene automaticamente, ma il sistema di trasmissione non è più idraulico come nel cambio automatico con convertitore di coppia, ma è lo stesso di un cambio meccanico/manuale. Ovvero il collegamento tra il cambio e il motore è affidato ad un sistema frizione/volano.

Il passaggio di marcia, nei cambi robotizzati è meccanico, ma pilotato da moto posizionatori e/o gruppi valvolari idraulici, insomma attuatori. Nei cambi a doppia frizione, troviamo un albero per le marce pari ed uno per le dispari. Questi tipi di cambio, sono molto veloci, in quanto, sia in salita che in scalata, le marce vengono solo richiamate da una scambio di frizione, in quanto sono innestate preventivamente. Inoltre nei cambi di marcia, non c’è interruzione di coppia motrice, proprio in virtù del fatto che i rapporti che andranno ad essere chiamati sia che si usi la funzione drive o quella semiautomatica con paddle al volante, vengono solo chiamati appunto, ma non inseriti, in quanto lo sono già.

Per intenderci: se innesto la prima da fermo, ho già pronta la seconda marcia sull’altro albero; chiamo la seconda marcia? ho già la terza innestata sull’altro albero e così via…

Schema di funzionamento del cambio robotizzato a doppia frizione

Funzioni speciali dei cambi automatici

Tutti i tipi di cambio automatico, possono funzionare anche in modalità semiautomatica, ovvero l’inserimento delle marce è affidato al conducente, anche se sempre sotto l’egida dell’onnipresente elettronica, attraverso i paddle dietro al volante o attraverso la leva sul tunnel, che dispone della funzione manuale +/-.

Un’altra funzione speciale dei cambi automatici è la funzione del kick down, letteralmente “calcio giù”. Premendo fino in fondo il pedale dell’acceleratore, se l’elettronica lo ritiene fattibile, permette di “chiedere” che vengano scalate una o più marce.

Manutenzione cambio automatico

Nei cambi automatici con convertitore di coppia, il cui funzionamento viene attivato tramite pressione di olio, è necessaria la sostituzione dell’olio e del filtro ogni 120.000 km o 72 mesi.

Per i cambi robotizzati, la manutenzione è prevista ogni 60.000 km.

Per quasi tutti i tipi di cambio automatico, è molto consigliabile effettuare il lavaggio del cambio ad intervalli di 60/70.000 km, per rimuovere le limature presenti, fioriere di problemi molto seri.