Abbonamenti Be Charge: mix tra delusi e contenti

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Per Be Charge e non solo, la strada è la tariffa a consumo

Si sa, il mondo è bello perché è vario! Be Charge, con un’e-mail, ha informato i suoi clienti che oltre a non poter contare più sugli abbonamenti, spariranno dal 27 Maggio 2024, anche i piani tariffari. Da quello che si legge in rete o sui social, c’è chi condivide e chi non è contento.

Di sicuro c’è, che, se si punta al Pay-per-use, le tariffe vanno abbassate! Il nostro affezionato lettore, sig. Franco Fellicò, possessore di una vettura elettrica, ci invia la seguente lettera, in cui dice la sua sulla Babele dei sistemi di pagamento delle colonnine di ricarica delle auto elettriche. Il suo auspicio condivisibile, è che si vada sempre più, verso una riduzione del costo dell’energia elettrica e soprattutto verso una semplificazione della procedura di ricarica pubblica delle auto elettriche. Buona lettura!

Facciamo il punto sulla rete pubblica di ricarica

Come è noto c’è chi, come me, che da tempo chiama BABELE la rete di distribuzione di energia elettrica per la ricarica delle auto, chi la chiama invece GIUNGLA. Chi si diverte a fare un inventario delle diverse possibili soluzioni, chi elenca tutte le APP esistenti e necessarie per ricaricare. Infine chi confronta i prezzi praticati, chi fa i conteggi sulla validità degli abbonamenti, ecc. ecc.

Insomma tutto questo è stato scatenato dalla crescita completamente autonoma e incontrollata delle colonnine di ricarica, dal gran numero di operatori esistenti e dalla assoluta assenza di regolamentazione che sarebbe dovuta venire dal Governo visto che trattasi di un servizio di utilità pubblica che dovrebbe evolversi in maniera ordinata.

Già nel passato ho elencato tutte le anomalie di questo mercato e non ho nessuna intenzione di ripetermi visto che ormai i problemi sono noti a tutti anche se ogni giorno c’è una qualche altra novità che non fa altro che peggiorare la situazione.

Come ho detto il nostro Governo è completamente assente, anche perché in esso, c’è un Salvini che le pensa tutte pur di non far decollare le nuove tecnologie nell’ambito della mobilità elettrica.

L’Europa decide per il POS

Ma per fortuna c’è l’Europa che molto più seriamente si è posto il problema ed infatti da pochi mesi c’è stata una prima direttiva che prevede che tutte le NUOVE COLONNINE debbano essere provviste di lettore POS e consentire l’acquisto dei chilowattora senza alcun uso di APP, ma semplicemente introducendo nel POS la propria carta Bancomat o di Credito. È stato anche deciso che le colonnine già in essere si debbano adeguare e dovranno esserlo entro il primo gennaio 2027.

Naturalmente questo va benissimo, tranne che a me sembra esagerato il tempo lasciato ai gestori delle vecchie colonnine per adeguarsi. Quello che mi aspetto che accada sarà infatti che nessuno farà niente fino a pochi giorni prima di quella data.

Un primo passo però è stato fatto e le stupide (e tutte diverse) APP create dai vari gestori sono state quanto meno completamente bocciate. Questo è un primo avvicinamento al modo con cui si distribuiscono i carburanti, cosa che da tempo era necessario.

Per erogare però i chilowattora sempre e comunque e cioè anche in assenza di collegamento telematico, sarebbe stato necessario aggiungere al lettore di Carte anche un lettore di banconote. Questa cosa però è stata considerata impossibile perché in molti dicevano che la distribuzione di chilowattora è un SERVIZO che va quindi fatturato.

Servizio o vendita di energia?

Ho sempre affermato che il fatto che il fisco consideri la ricarica delle auto elettriche un servizio non è un fatto FISICO o NATURALE o IMPOSTO DA DIO, ma semplicemente una regola fissata dal fisco e come tale può benissimo essere cambiata anche per rendere la distribuzione di chilowattora sempre più simile a quella dei carburanti, ma i bastian contrario ci sono sempre.

Ma fortunatamente in questi ultimi tempi ancora una volta è intervenuta la Commissione Europea la quale, dopo aver verificato che negli stati membri c’erano, sia Stati che consideravano l’erogazione dei chilowattora un SERVIZIO sia Stati che la consideravano una VENDITA DI ENERGIA, ha deciso di unificare la visione e ha scelto giustamente, penso sempre per rendere la distribuzione simile a quella dei carburanti, che è una VENDITA DI ENERGIA.

Questa decisione è importantissima perché consente quindi l’installazione anche dei lettori di banconote. Ma non è stata per nulla presa bene dai nostri operatori che si erano organizzati alla maniera del servizio, facendo abbonamenti e contratti con i propri clienti.

Non tutti hanno apprezzato la decisione della commissione europea

Il motivo per cui questa ultima decisione della Commissione Europea non è stato gradito è molto particolare ma detto in breve è che rende quasi impossibile il roaming.

Infatti da una video-intervista fatta ad un esponente di NEOGY Massimo Minighini, quest’ultimo spiega che il roaming fatto verso colonnine estere richiede che l’IVA applicata sia quella del Paese in cui avviene la vendita e quindi le aziende italiane non solo dovrebbero applicare diverse aliquote IVA ma dovrebbero anche versare detta IVA al Paese che ha erogato.

Questa complicazione per loro, dice Minighini, è tale da rendere quasi impossibile il roaming verso l’estero tanto che ormai sono in molti gli operatori che non lo offrono più. Cosa che peggiora ulteriormente il trattamento dei nostri “automobilisti elettrici”.

Perché il Roaming?

Ma vediamo di capire come mai esiste il ROAMING. Esso esiste perché tutti i nostri operatori hanno considerato la vendita dei chilowattora un SERVIZIO ed è per questo che, così come nella telefonia o qualunque altro servizio, hanno inventato i contratti e gli abbonamenti.

Ma poiché in questo caso si tratta di un servizio che dovrebbe essere disponibile in tutta l’Italia o meglio, almeno in tutta l’Europa, come si poteva trattare un proprio cliente quando la sua auto si trovava a dover ricaricare in un luogo in cui esistevano colonnine solo di altri gestori?

L’unico modo era di accordarsi con gli altri gestori e far consentire la ricarica anche presso gli altri ma secondo il contratto intrattenuto dal proprio gestore.

Tutta questa complicazione deriva semplicemente dal fatto che le auto non sono sempre nello stesso luogo, ma viaggiano e quindi è assolutamente illogico parlare di SERVIZIO che va bene se il cliente si trova sempre in un luogo dove il fornitore ha i suoi impianti.

Fino a poco tempo fa l’energia elettrica veniva fornita solo alle abitazioni ed allora SI che poteva essere considerata un servizio. Ognuno, una volta scelto il fornitore, veniva rifornito sempre da esso perché la sua casa era sempre allo stesso posto.

Ma quando si tratta di auto che oggi sono in un luogo e domani in un altro, parlare di servizio fornito da un’unica azienda è impossibile a meno che non esista un UNICO FORNITORE proprietario di tutte le colonnine d’Europa.

Finalmente si può fare il pieno di energia come il pieno di carburante fossile

Ed è per questo che la Commissione Europea ha capito, che un conto è l’energia elettrica fornita alle abitazioni o alle aziende e un conto è la fornitura di chilowattora alle auto. Quest’ultimo caso, può solo assimilarsi ad una VENDITA DI ENERGIA.

La Commissione Europea ha giustamente seguito una logica e non poteva certamente ragionare in modo diverso solo per tener conto delle bizzarrie degli operatori di qualche Paese membro.

Il risultato finale di tutto questo è che, adeguandosi alle nuove direttive, dovrebbe accadere che la rete di distribuzione dei chilowattora diventerà esattamente come quella di distribuzione dei carburanti. Dovranno scomparire gli abbonamenti perché un automobilista deve poter rifornirsi in un qualunque momento e da chiunque.

Conclusioni

Se, come è doveroso scompariranno gli abbonamenti, si potrà ricaricare (così come con i carburanti) oggi da un fornitore e domani da un altro. Il roaming non esisterà più perché non necessario e se si va all’estero si pagherà quello che il chilowattora costa nel Paese in cui ci si trova.

La commissione Europea ha ragionato benissimo e se ai nostri operatori la cosa non è andata bene non dipende da complicazioni create dall’Europa, ma dalle complicazioni create da loro stessi.

Quando oltre ad abbandonare i contratti e gli abbonamenti, e oltre ad abbandonare le APP, su ogni colonnina esisterà un POS e un lettore di banconote, finalmente avremo una rete molto simile a quella dei distributori di carburante alla quale potrà accedere chiunque anche se proveniente dall’estero e che sarà sempre funzionante anche in assenza di collegamento telematico.

Avevo scritto quest’articolo pochi giorni fa e solo oggi apprendo che Be Charge ha deciso di ABOLIRE GLI ABBONAMENTI. Sono quindi lieto di vedere che si sta pian piano rinsavendo. Il roaming per Be Charge non è più necessario e si eliminano tante complicazioni.

Ora dobbiamo solo aspettarci una riduzione dei prezzi e quando questo avverrà e le colonnine saranno provviste sia di POS che di lettori di banconote, FINALMENTE potremo dire addio alla Babele e cominciare a vedere le colonnine come delle belle POMPE per la distribuzione di chilowattora.

Franco Fellicò